COMTE E SPENCER
Per Auguste Comte (1798-1857) l’evoluzione dell’individuo
ricapitola quello della specie (l’ontogenesi
ricapitola la filogenesi), e tale convinzione lo porta a individuare una corrispondenza fra lo sviluppo:
- delle ‘facoltà conoscitive’ dell’uomo (immaginazione, intelletto e ragione);
- e delle ‘modalità di spiegazione’ adottate nei diversi campi di conoscenza …
... Uno sviluppo, questo, ch’egli riconduce a 3 fasi o ‘stadi’
(teologico, metafisico e scientifico):
b – Comte: la ‘classificazione’ delle scienze.
Alla luce dello schema appena esposto, il filosofo propone la seguente ri-classificazione delle scienze:
Alla luce dello schema appena esposto, il filosofo propone la seguente ri-classificazione delle scienze:
Interessante notare come, in questo
elenco:
- la matematica non è inclusa perché, come la logica (nella riflessione filosofica), addetta nella prassi concreta della ricerca scientifica ad assolvere una funzione puramente ‘strumentale’;
- la psicologia viene esclusa perché – dell’essere umano - risulta empiricamente ‘osservabile’ non mai la ‘psiche’ (interiore) ma, sempre e soltanto, il ‘comportamento’ (esteriore);
- la sociologia è invitata a distinguere fra ‘struttura’ (variabili) ed ‘evoluzione’ (relazione fra variabili), e a procedere per ‘confronto’ sincronico (nello spazio) non meno che diacronico (nel tempo).
c - Spencer: i "principi primi" dell'evoluzione cosmica.
Per Herbert Spencer (1820-1903), il processo ‘evolutivo’ riguarda non solo l’insieme degli organismi ‘viventi’ ma l’intera realtà ‘cosmica’ (la materia, che mai aumenta o diminuisce di quantità, e che sempre è in movimento, tende insomma ad ‘aggregarsi’, secondo ‘livelli’ di complessità crescente, nei più diversi ordini del reale).
Per Herbert Spencer (1820-1903), il processo ‘evolutivo’ riguarda non solo l’insieme degli organismi ‘viventi’ ma l’intera realtà ‘cosmica’ (la materia, che mai aumenta o diminuisce di quantità, e che sempre è in movimento, tende insomma ad ‘aggregarsi’, secondo ‘livelli’ di complessità crescente, nei più diversi ordini del reale).
In ogni punto o istante dello spazio-tempo, questo processo mostra infatti:
- di rispettare quei medesimi ‘principii primi’ (di ‘indistruttibilità’ della materia, di ‘continuità’ del movimento, e di ‘persistenza’ delle forze) che è compito della riflessione filosofica "sintetizzare" nella loro massima ‘generalità’;
- di manifestarsi nei termini di una ‘redistribuzione continua’ di materia e movimento che, come ‘passaggio’ dall'indifferenziato al differenziato (dal semplice al complesso), è compito delle scienze empiriche "analizzare" sui diversi ‘piani’ di realtà.
Particolarmente rivelativi appaiono, in tal senso, i passaggi:
a) dalla nebulosa originaria alle galassie e ai diversi corpi celesti;
b) dagli organismi unicellulari alle specie del regno vegetale e animale e all’uomo;
c) dalle economie antiche (di auto-sussistenza) a quelle moderne (di compra-vendita).
d – Spencer: la ‘complementarità’ di scienza e religione.
Chiarito il rapporto che intercorre tra filosofia e scienza, lo Spencer chiarisce anche quello che intercorre tra scienza e religione, paragonandolo a quello che sussiste fra un poligono iscritto in un cerchio e il cerchio medesimo (un rapporto, quest’ultimo, per cui – moltiplicando i suoi lati – il poligono ‘tende’ ad avvicinarsi alla circonferenza del cerchio ... senza però mai ‘giungere’ a coincidere con esso).
Chiarito il rapporto che intercorre tra filosofia e scienza, lo Spencer chiarisce anche quello che intercorre tra scienza e religione, paragonandolo a quello che sussiste fra un poligono iscritto in un cerchio e il cerchio medesimo (un rapporto, quest’ultimo, per cui – moltiplicando i suoi lati – il poligono ‘tende’ ad avvicinarsi alla circonferenza del cerchio ... senza però mai ‘giungere’ a coincidere con esso).
Da un lato, la scienza (il poligono) ha il compito di ‘spingere’ sempre più avanti la conoscenza di ciò che è relativamente ‘condizionato’.
- Il processo conoscitivo consiste nell’inserire verità particolari all’interno di verità più generali, destinate a loro volta ad essere inserite - per il rapporto di circolarità intercorrente fra teoria e prassi - all’interno di verità ancor più generali.
D'altro lato, la religione (il cerchio) ha invece il compito di ‘rammentare’ l’inattingibilità di ciò che è
assolutamente ‘incondizionato’.
- Colti ‘in se’ - cioè al loro ‘massimo’ livello di generalizzazione - lo spazio e il tempo, la materia e il movimento, la sostanza e la causalità, etc., rappresentano in ultima istanza degli enigmi impenetrabili, che tali sono destinati a restare.
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