lunedì 19 settembre 2016

IL METODO IPOTETICO-SPERIMENTALE

1 – Nuovi ‘ambienti’ e nuovi ‘strumenti’.

Nell’arco di tempo che va dal 1543 (“De revolutionibus orbium coelestium” di Copernico) al 1687 (“Philosophiae naturalis principia mathematica” di Newton) la scienza moderna celebra il suo trionfo con:
a) l’istituzione di nuovi ‘ambienti’ finalizzati a facilitare l’incontro fra scienziati provenienti dalle più diverse parti d’Europa, a promuovere il dibattito sulle nuove ipotesi, e a promuovere l’allestimento di nuove esperienze (le Accademie delle scienze, e gli enti societari di Londra, Berlino e Parigi).
b) l’invenzione di nuovi ‘strumenti’ atti a facilitare il lavoro dei sensi (il microscopio e il telescopio, il termometro, il barometro, etc.), dell’intelletto (il calcolo infinitesimale e il calcolo integrale, le ‘coordinate’ cartesiane, etc.) e della memoria (gli ‘schemi’ classificatori di Linné e Buffon);

Ecco di seguito, a titolo puramente esemplificativo, un elenco di alcune fra le più rilevanti ‘scoperte’ compiute dalla nuova scienza nei secoli XVII e XVIII:
  • Boyle (Leggi dei gas, 1661) – Snellius e Grimaldi (Rifrazione e diffrazione della luce, 1618-’65);
  • Harvey (circolazione del sangue, 1616) – Linné & Buffon (classificazione dei regni animali, 1749);
  • Lavoisier (teoria della combustione, 1780) - Cavendish & Prestley (idrogeno e ossigeno, 1766-’74).



2 – Il ‘metodo’ ipotetico-sperimentale della scienza.

Il modo migliore di introdurre il discorso sul nuovo 'tipo' di sapere consiste nel rivolgere l’attenzione ai due momenti - o ‘fasi’ - principali in cui si articola il suo metodo.

Il 1° momento (analitico-formulativo):


  • 'osservazione' del fenomeno naturale inteso come 'effetto' materiale provocato da una 'causa' altrettanto materiale, ovvero come fenomeno appartenente ad un mondo retto da leggi 'proprie' (rifiuto del finalismo teleologico a favore del ‘casualismo’ meccanicistico);
  • 'traduzione' dei soli aspetti 'oggettivamente' esperibili del fenomeno osservato, cioè materia e movimento, in 'numeri' aritmetici e 'figure' geometriche (rifiuto del linguaggio ‘speculativo’ , di tipo puramente verbale, a favore del linguaggio ‘matematico’, di tipo simbolico).


Il 2° momento (sintetico-verificativo):

  • 'riproduzione' laboratoriale di tutte quelle condizioni causali – chimiche, fisiche o biologiche - che si prevede determinino il fenomeno come effetto (efficacia della strumentazione ‘tecnica’ a disposizione dei ricercatori);
  • 'verifica' empirica dell'ipotesi formulata oppure – nella eventualità in cui non accada – ritorno all'osservazione per la formulazione di una nuova ipotesi di spiegazione (appurabilità ‘intersoggettiva’ delle ipotesi).



3 – Fattori ‘favorevoli’ e fattori ‘contrari’.


Il fattore che maggiormente favorisce l’imporsi del nuovo metodo è il ‘connubio’ fra:
  • scienziati, (chimici, fisici, biologi, geologi, astronomi, etc.), le cui domande teoriche spingono i tecnici a elaborare nuove “risposte” pratiche (= nuove soluzioni meccaniche);
  • tecnici (architetti e ingegneri, artigiani etc.), le cui risposte pratiche inducono gli scienziati a formulare nuove “domande” teoriche (= nuove ipotesi esplicative).

Il fattore che maggiormente lo ostacola la è invece la ‘persistenza’:
  • di dottrine metafisico-religiose antiche e medioevali (presso i dotti);
  • di credenze magiche, alchemiche e astrologiche (presso gli incolti) …

… che - tramandate da una generazione all’altra, o diffuse presso la maggioranza - erano spesso a fondamento di usi, costumi e tradizioni avallate dal ‘senso comune’.

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