giovedì 22 settembre 2016

L'EMPIRISMO - INTRODUZIONE e HOBBES


I presupposti: sapere 'innato' o 'acquisito'.

Come già i razionalisti continentali (Descartes, Spinoza e Vico), anche gli empiristi inglesi ritengono che, prima di 'ragionare', occorra preliminarmente interrogarsi circa il “cosa” la ragione stessa sia, ma … diversamente da loro, essi precisano però che, i ‘concetti’ che sostanziano di se tale ragione, non sono mai 'innati' ma sempre 'acquisiti'.

'Tutti i possibili ‘contenuti’ della mente umana (tutti i ‘concetti’, appunto) sono infatti:

a) non mai ‘indipendenti’ dall’esperienza (= innati);
  • è ‘dipendentemente’ dai tempi (evolutivi) e dai luoghi (culturali) che, bambini e popoli primitivi, mostrano di non possederne affatto (i fanciulli mostrano di non avere alcuna cognizione di cosa sia, ad esempio, un armadillo, un quadrato, o il ‘Sommo Bene’) o di possederne di diversi (i popoli extra-europei adorano altre divinità, e rispettano altri principi etici);
b) ma sempre ‘dipendenti’ dall’esperienza (= acquisiti).
  • è sempre nell’esperienza che, in ogni tempo storico o luogo geografico, gli uomini mostrano di trovare l’unica fonte o origine - e, al contempo, l’unico campo di verificazione/falsificazione - di ogni loro cognizione (l’unico orizzonte da cui ‘lasciar emergere’ ogni possibile domanda, o problema, e per cui al contempo ‘far rientrare’ ogni possibile risposta, o soluzione).

Thomas Hobbes (1588 - 1639).

1) Vive negli anni della “Guerra civile” (1640-’49).
2) Opere principali: “De corpore”, “De homine” e De cive” - “Leviathan”.




1 – Materia, movimento e ‘convenzionalità’ dei segni.

Nell’ottica della ‘matematizzazione’ del mondo fisico promossa dal Descartes, l'Hobbes ‘osserva’ come – in uno spazio inteso come luogo “occupato da”, e in un tempo inteso come “susseguirsi di” - il movimento di un punto genera una linea, quello di una linea genera una superficie, quello di una superficie genera un volume … : e l'intera realtà naturale, viene pertanto a offrirsi come un qualcosa di materialmente ‘corporeo e perpetuamente ‘in movimento’.

2 – Mondo ('di cui' si dice) e linguaggio ('con cui' si dice).

L'Hobbes riprende e sviluppa i presupposti del “nominalismo” affermando che:
  • se è naturalmente che - una  rappresentazione (= la ‘immagine’ di una certa entità) - permane o meno con il permanere o meno del contatto sensibile fra il rappresentante (= soggetto della conoscenza) e il rappresentato (= oggetto della conoscenza);
  • è però artificialmente che - il rappresentante (= il soggetto della conoscenza) – ‘individua’ esignifica le rappresentazioni medesime, allo scopo di poter confrontare i rappresentati presenti con quelli passati, e prevedere quindi i rappresentati futuri ...
Occorre quindi - prendendo definitivamente le distanze dall'isomorfismo di età classica - distinguere i due diversi piani del mondo (naturale) e del linguaggio (umano), perchè:
a) un conto è la “realtà” delle relazioni da sempre e per sempre intercorrenti – oggettivamente, o per la sola volontà di Dio - fra oggetti ontologici e proprietà;
b) un conto è invece la “verità” delle relazioni di volta in volta instaurate e/o instaurabili – dall’uomo, e sulla base della sua personale o soggettiva esperienza – fra soggetti logici e predicazioni ...

... una prospettiva, questa, in cui la conoscenza umana:
a) è certa allorchè si limita a ciò che – come soggetto logico di predicazioni - l’uomo stesso produce (matematica, norme etiche e leggi politiche);
b) è probabile allorchè si estende, invece, a ciò che – come soggetto ontologico di proprietà - l’uomo non produce (l’insieme delle entità naturali).

3 – Il “Leviathan”: Vita - indivisibilità del potere e irreversibilità del contratto.

Ne “Leviathan” (1651):
  • il riconoscere ciò che è ‘natura' (soggettiva) nel diritto alla ‘vita’;
  • comporta l’accettare come (inter-soggettivamente) 'ragionevole’ il recedere dal proprio ‘istinto di aggressività’
  • in cambio dell’assicurazione che, anche gli altri, facciano altrettanto nei propri confronti.

INCONVENIENTE DELLO STATO DI NATURA – Avendo ognuno diritto ‘a tutto’ (ciò che gli può risultare utile), per preservare la propria 'esistenza', ognuno potrebbe “privare” dell’esistenza ogni altro (“homo homini lupus”) … : esponendosi al rischio di venirne – in una guerra di tutti contro tutti - a sua volta privato.

PASSAGGIO ALLO STATO DI DIRITTO – Occorre quindi che si affidi ad un’autorità sovra-individuale (il ‘Sovrano’) il compito di preservare   mediante l’esercizio esclusivo della ‘forza’ (le milizie dell'esercito) -  l’eguaglianza fra tutti i sudditi.

… una prospettiva, questa, nella quale:
  • il contratto è ‘irreversibile’ (perché, ‘indipendentemente’ dal livello d‘imparzialità mostrato dal Sovrano, frutto di un patto fra sudditi e sudditi);
  • tre poteri devono restare ‘indivisi’ (‘dividere’ i poteri equivale, per Hobbes, a porre i poteri stessi ‘in conflitto’ fra loro);
  • non è prevista alcuna carta costituzionale (l’autorità sovrana è ‘superiore’ alle leggi e può quindi, se lo ritiene opportuno, mutarle in ogni momento).


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