SIGMUND FREUD
1 - Cenni biografici.
Sigmund Freud (1856-1939):
a) nato a Freiberg, in Moravia, vi compie studi di medicina, nel
corso dei quali si interessa all'origine delle malattie
nervose e, in particolare, dell’isteria, già studiata
clinicamente da Charcot e Breuer;
b) tornato a Vienna, vi pubblica tutte le sue opere (“L’interpretazione
dei sogni”, 1900, “Psicopatologia della vita quotidiana”, 1901”, “Tre saggi
sulla sessualità”, 1905, “Totem e tabù”, 1913, “Al di là del principio del
piacere”, 1920, “L’Io e l’Es”, 1923, e “Il disagio della civiltà”, 1929);
c) amareggiato dai dissensi sorti all’interno
della società psicoanalitica da lui fondata (C. G. Jung, A. Adler, ed altri), e
dal rogo nazifascista dei suoi scritti, trova rifugio a
Londra, dove muore per un male incurabile.
2 - La "struttura" della psiche; i tre ‘regni’ (Es, Io e
Super-io).
Come già gli psicologi d’ispirazione evoluzionista, anche Freud pensa che la psiche umana sia volta a mantenere una condizione di equilibrio ‘vitale’ (con le forze interagenti nell’ambiente esterno) attraverso il mantenimento di un equilibrio ‘omeostatico’ (tra le forze interagenti al suo interno).
Diversamente da tali psicologi, Freud giunge però a precisare
che, al mantenimento di siffatto equilibrio, sottende una “strutturazione” della psiche stessa in tre parti - o ‘regni’ – che sono costantemente in contrasto fra loro,
vale a dire l’Es (naturale), l’Io (razionale) e il Super-io (etico-sociale).
In particolare:
1 - l’Es (in tedesco “Egli”, 3° pers. sing.) - serbatoio ribollente di pulsioni (connesse all’auto-conservazione, come il bisogno di nutrirsi, e alla riproduzione, come il desiderio sessuale) che, alla luce del ‘principio di piacere’ - ovvero senza considerare in alcun modo quelle che sono le condizioni spazio-temporali, o le ‘modalità’ di esplicazione – sono volte a ‘scaricarsi’ ciecamente nell’ambiente circostante;
2 - l’Ich (in tedesco “Io”, 1° pers. Sing.) - attività di elaborazione critica della ragione che, alla luce del ‘principio
di realtà’ - considerando cioè le
molteplici e mutevoli condizioni di spazio e di tempo, cioè il ‘quando’, il
‘dove’ e il ‘come’) - appare volta a ‘vagliare’ le possibilità stesse di tale scaricamento
(nell‘auto-strutturarsi, l’Io è quindi chiamato a ‘mediare’ fra le istanze
dell’Es e quelle dell’ambiente circostante);
3 - il Super-io
= insieme di assensi
e proibizioni’ (effetto di norme etiche, o
familiari, e regole di condotta o sociali) che – originantesi dal ‘conflitto’
fra i due principio del piacere e principio di realtà (Es e ambiente) – danno a
loro volta origine a manifestazioni ‘sintomatiche’ che
vanno dalle forme più innocue (sogni e lapsus, battute di spirito, tic, etc.) a
quelle più gravi (psicosi, come la schizofrenia
e la paranoia).
3 - Le ‘vie d’accesso’ al sub-conscio (ipnosi,
libere associazioni e sogni).
Predisposto dalla temperie positivistica a ricondurre effetti osservabili a cause altrettanto osservabili, Freud inizia a sospettare l’esistenza di una dimensione ‘sub-conscia’ allorchè, trasferitosi a Parigi per motivi di studio, s’imbatte in casi di ‘isteria’ … : termine, questo, con cui si denotavano all’epoca tutta una serie di disturbi ‘somatici’ (paralisi motorie e convulsioni, crisi respiratorie, stati allucinatori, etc.) che non risultavano riconducibili ad alcuna alterazione ‘organica’.
Predisposto dalla temperie positivistica a ricondurre effetti osservabili a cause altrettanto osservabili, Freud inizia a sospettare l’esistenza di una dimensione ‘sub-conscia’ allorchè, trasferitosi a Parigi per motivi di studio, s’imbatte in casi di ‘isteria’ … : termine, questo, con cui si denotavano all’epoca tutta una serie di disturbi ‘somatici’ (paralisi motorie e convulsioni, crisi respiratorie, stati allucinatori, etc.) che non risultavano riconducibili ad alcuna alterazione ‘organica’.
Tornato a Vienna, egli s’impegna quindi ad ‘accedere’
a tale dimensione, cioè a forzare il
‘latente’ (l’Es) a
rendersi ‘manifesto’ (all’Io) bypassando
il ‘filtro’ intermedio (del Super-io)
... ricorrendo:
- alla ipnosi (sonnolenza indotta artificialmente per ‘inibire’ le resistenze del Super-io, e permettere quindi ai contenuti ‘sepolti’ nel subconscio di ‘riemergere’ alle soglie della coscienza);
- alle ‘associazioni libere’, lapsus e ‘giochi di parole’ (modalità espressive particolari per mezzo delle quali si sdogana, come socialmente ‘permesso’, ciò che risulta eticamente ‘proibito’);
- alla ‘interpretazione’ dei sogni (realtà psichica in cui, il Super-io, ‘filtra' i contenuti ‘latenti’ del subconscio permettendo soltanto ad alcuni di essi di 'tradursi' in contenuti ‘manifesti’).
4 - Il 'destino' delle pulsioni: contenuto ‘latente’ e ‘manifesto’.
Nel corso dell’attività onirica, il Super-io allenta
progressivamente la sua funzione censoria, e le pulsioni lasciano la sfera dell’Es per irrompere
in quella dell’Io ... o, meglio:
- vengono ‘ricacciati indietro’ se eticamente inaccettabili (rimozione) o ‘riflessi simbolicamente’ se socialmente apprezzabili (sublimazione);
- vengono invece lasciati passare solo se ‘traducibili’ da eticamente inaccettabili (contenuto ‘latente’) in socialmente accettabili (contenuto ‘manifesto’).
a) la condensazione (X rimanda simbolicamente, cioè allo stesso tempo, a più oggetti o
eventi vissuti);
b) la de-/ri- contestualizzazione (X viene estratto dal suo contesto abituale e inserito in un altro contesto);
c) lo spostamento (X viene privato
della sua carica affettiva per essere
rivestito di una valenza anaffettiva) ...
... laddove, per il suo allievo C. G. Jung, tale vocabolario è
invece composto da simboli universali piuttosto che individuali, ch’egli chiama
archetipi,
e di cui resta traccia in miti e leggende, arte e folklore (la Guida infallibile e benevola, lo Specchio, la circolarità della Ruota, il Labirinto della vita, il Frutto
avvelenato, etc.).
5 - L’evoluzione della sessualità: l’infanzia e l’adolescenza.
In età infantile, ogni individuo viene ad offrirsi come un:
- ‘perverso’ perchè, la sua attività sessuale, è fin dall’inizio finalizzata a perseguire un soddisfacimento non funzionale alla ‘riproduzione’ della specie ma a ‘se stesso’ (suzione della mammella, e quindi del dito, come forme di ‘auto-soddisfacimento’);
- ‘polimorfo’ perchè, si manifesta, negli anni della maturazione, in ‘modi’ e ‘forme’ molteplici e mutevoli, assai ‘diverse’ da quelle dell’età adulta (fasi orale, anale e genitale come modalità di ‘scoperta’, 'sperimentazione' e ‘conquista’ della propria sessualità).
- non più come soggetto da ‘eliminare’ (l’infante si vede sottrarre la fonte del piacere e, quindi, vuole ‘dormire’ nello stesso letto’, ‘piange’ ad ogni distacco, etc.);
- ma come soggetto da ‘imitare’ (il bimbo, o la bimba, prendono ad acconciarsi, a vestire o anche ad atteggiarsi ‘allo stesso modo’ del genitore del medesimo sesso) …
a) le perversioni
(esibizionismo e feticismo, sadismo e masochismo, etc.) iniziano ad essere
interpretate come un ‘attardarsi’ (un ‘permanere’)
in determinate fasi dello sviluppo evolutivo, o anche come un ritornare (un ‘regredire’)
a fasi precedenti di tale sviluppo;
b) le devianze (alcolismo,
stupefacenti, ludopatia, etc.) vengono ricondotte a distorsioni evolutive per
cui, per nulla o tardivamente riconosciuti dai propri genitori, i giovani
chiedono di venire riconosciuti per quello che si è o si fa (cioè nella propria
‘identità’) dai coetanei.
6 - L’io “servo di due padroni”
(Thanatos ed Eros).
Nel “Disagio della civiltà” (1929), Freud scrive che “l’io ha da servire due diversi padroni: l’Es e la realtà esterna” … volendo con ciò affermare che, ogni individuo, appare come stretto fra:
- la soggettività delle pulsioni dettategli dalla ‘propria’ natura più ‘profonda’ e oscura;
- l’oggettività delle necessità dettategli dal mondo ‘esterno’ (le “regole” etico-sociali).
E’ insomma per adattarsi al mondo esterno che, nel corso dello sviluppo, si fa ‘calare’, fra l’Es e l’Io quella vera e propria barriera di separazione che è il Super-io … nei termini di una ‘introiezione’ - o compartecipazione - di ‘norme’ etiche e ‘regole’ sociali che comporta:
- il rinunciare al soddisfacimento – nel presente - delle proprie pulsioni (si reprime ‘Eros’ = istinto di vita il cui soddisfacimento immediato comporta la distruzione della comunità);
- il rimandare - ad un tempo futuro - tale soddisfacimento (si esprime ‘Thanatos’ = istinto di morte, come lavoro e risparmio aventi come effetto la conservazione della comunità).
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