sabato 29 ottobre 2016

JOHN RAWLS


1 – Contrattualismo e ‘neo-contrattualismo’.

Con il testo “Una teoria della giustizia” del 1971, John Rawls (1921-2002) ha avuto il merito di liberare il discorso etico sulla “poleis” dalle pesanti ipoteche avanzate – nel corso dei secoli XIX e XX – sia dall’utilitarismo (di matrice liberale) sia dal collettivismo (d’ispirazione socialista).

Nei termini di un vero e proprio “neo-contrattualismo”, egli esordisce infatti affermando che:
a) se da un lato è vero che a tutti conviene rinunciare – razionalmente - a parte dei propri diritti ‘individuali’ in cambio di un maggior beneficio ‘sociale’ (sussiste un “patto” all’origine di ogni forma di convivenza);
b) è però altrettanto vero che, questa rinuncia, non può più limitarsi a ‘spiegare’ origine e funzioni dello Stato ma deve, invece, mostrarsi a sua volta in grado di fondare’ – altrettanto razionalmente - una Società “bene ordinata”.

2 – Sull’isola deserta (“posizione originaria” come “velo d’ignoranza”).

La condizione in cui ognuno dovrebbe trovarsi per ‘comprendere’ e ‘praticare’ criteri di giustizia può venir paragonata a quella di chi – abbandonato improvvisamente su un’isola deserta – appare proprio per questo “costretto” a collaborare con ogni altro per l’interesse “comune”.

‘Privato’ di tutto (eccetto che della ‘libertà’ di pensiero e azione), ognuno risulterebbe infatti:
a - (POSIZIONE ORIGINARIA) assolutamente eguale ad ogni altro perché, come ogni altro, spogliato di ogni elemento - naturale o sociale che sia - di vantaggio o svantaggio;
b - (VELO D’IGNORANZA) assolutamente impossibilitato a ‘prevedere’, come ogni altro, in quali condizioni future – migliori o peggiori – potrebbe egli stesso venirsi a trovare.


3 – I due “principi di Giustizia” (libertà e differenza).

Nella condizione descritta, ognuno sarebbe egualmente impegnato:
a)      a evitare di lasciarsi sfruttare da ogni altro e, specularmente, di sfruttare ogni altro;
· PRINCIPIO DI LIBERTA’ - il diritto di tutti a beni imprescindibili (come la libertà di provvedere a se stessi) deve continuare a ‘restare’ inviolabile per ognuno;
b)      a far si che, ‘costi’ e ‘benefici’, continuino  a restare egualmente ‘distribuiti’ fra tutti.
· PRINCIPIO DI DIFFERENZA - un qualsiasi svantaggio per uno solo dev’essere accettato alla sola condizione che si risolva in un maggiore vantaggio per tutti.

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